Cala il sipario sugli Assoluti di atletica
Torino – Mentre il (poco) pubblico lentamente defluisce verso le altrettanto poche uscite dello Stadio Ruffini, gli allenatori rimangono a parlare con gli atleti in uno stadio deserto. Sembra l’immagini di uno dei tantissimi meeting nazionali, invece sono gli Assoluti di Torino che, proprio come un normale meeting di livello non altissimo livello, non hanno seguito il principio dell’atletica spettacolo, regalando solo qualche fiammata di ottima atletica ma un livello medio generalmente modesto, anche a causa di alcune assenze di alto profilo, come quelle di Trost, Del Buono, Chesani e soprattutto dell’assiro Gianmarco Tamberi, che avrebbe sicuramente nobilitato una gara dell’alto che ha visto un ottimo Marco Fassinotti ma niente di più. Parlando sempre di fiammate, non si può non citare Ottavia Cestonaro. La triplista del Gruppo Sportivo Forestale ha, infatti, vinto la sua gara con uno splendido 13.76, suo primato personale di sette centimetri, che le ha consentito di precedere una spenta Simona La Mantia e un’ottima Eleonora D’Elicio, che potrebbe aprire una fase nuova e tutta da scoprire della sua carriera con questo brillante risultato, che le ha consentito di precedere atlete più titolate nel recente passato come La Tella e la juniores Cuneo, che ha destato un’ottima impressione. Se la Cestonaro ha riscattato il brutto risultato degli Europei Under 23 di Tallinn con questo titolo, lo stesso di può dire per Sonia Malavisi, che ha dominato la gara dell’asta femminile, precedendo una Roberta Bruni in ripresa ma ancora la sorelle meno forte di quella che faceva sognare prima degli Europei Juniores di Rieti 2013. Da una forestale all’altra, perché Gloria Hooper vince e convince nei 200 metri e bissa il titolo dei 100 ottenuto ieri. A posteriori possiamo dire che la velocista di origini ghanesi ha fatto bene a saltare la 4×100, peraltro vinta dalle sue compagne, per concentrarsi solo sulle gare individuali. Per il resto poche altre sorprese, visto che molto spesso vincono i favoriti (o meglio, gli unici atleti che competono a livello internazionale), come Yadisledy Pedroso nei 400hs e Manenti nei 200 uomini. In conclusione, promossa con riserva l’organizzazione dell’evento, ottima sotto molti punti di vista ma limitata da una tribuna stampa degna di un grande evento sportivo (sarebbe ora di rinnovarla) e poco attenta nell’organizzazione della zona mista, veramente troppo piccola e striminzita, esattamente come il pubblico che, a mio avviso, non merita eventi atletici di alto livello per almeno dieci anni, perché solo un po’ d’astinenza può far tornare i torinesi a vedere la grande atletica. Luigi M. D’Auria