Anche Bardonecchia ricorda Walter Bonatti
Bardonecchia (To) – Proprio mentre il grande alpinismo ritorna protagonista sul grande schermo con un kolossal che ricorda una spettacolare operazione di salvataggio avvenuta una ventina d’anni fa sull’Everest, Bardonecchia ricorda il suo “figlio adottivo” Walter Bonatti, scomparso una giornata del settembre di qualche anno fa. Ricordo doveroso, sia perché Bonatti trascorse a Bardonecchia il suo periodo di leva, sia perché il grande alpinista migliorò proprio a Bardonecchia le sue tecniche di scalata, che gli permisero durante il 1951, l’anno in cui visse a Bardonecchia, di aprire una nuova via sulle pareti del Croz in Valle Stretta e una sul Grand Capucin, difficilissima parete nella zona del Monte Bianco. Bonatti fu insignito, nel 1955 della cittadinanza onoraria di Bardonecchia, che gli ha dedicato proprio la sua via aperta in Valle Stretta. Speriamo, inoltre, che in questa occasione, oltre a ricordare un grande uomo e alpinista, si possa anche ricordare la sua filosofia di vita, che coincideva con quelli che adorano viaggiare senza deturpare le culture e i luoghi che decidono di visitare. Sarebbe un bel gesto, soprattutto se fatto da uno dei comuni di una delle Valli Alpine più antropizzate d’Italia. Luigi M. D’Auria