Ascoli Satriano (Fg) – Con una stagione dell’Olio 2020 alle porte, per l’Oleificio Roccia é il momento di abbracciare definitivamente una nuova fase della sua storia ultradecennale. Certamente il momento non é dei migliori, ma l’esperienza di questa azienda ( oltre alla sua passione per la promozione dell’Olio dei Monti Dauni su tutto il territorio nazionale) giustificano la sua volontà di tentare un approccio diverso, ancora più attento alla qualità e al territorio.
L’Oleificio Roccia, infatti, ha deciso di diventare un’azienda agricola più completa, puntando molto sul Bio. Oltre a 5 ettari di oliveto Bio già certificato e disciplinato, infatti, l’azienda ha iniziato anche una produzione di Grano Bio Senatore Cappelli e mezzo ettaro di pomodori, altra produzione tipica di questo angolo di Monti Dauni. Come produzione di nicchia é partita una piccola produzione di olio aromatizzato al limone, grazie ad un processo di separazione dei prodotti che espelle tutto il limone, tranne l’aroma
La decisione di passare al Bio é stata quasi scontata, per l’oleificio guidato dal capostipite Michele e dal figlio Pasquale (che ha puntato sullo sviluppo dell’e-commerce e sulle collaborazioni con negozi Bio di Milano e Torino per far crescere l’azienda anche al di fuori del territorio). Da anni, infatti, Roccia insiste su una produzione di qualità certificata (l’olio D.O.P dei Monti Dauni) che non é abbastanza conosciuta sul mercato nazionale internazionale, neanche in quello delle produzioni di qualità. La produzione Bio, a nostro avviso, offre anche una grandissima opportunità all’oleificio: essere veramente capofila di una filiera corta di piccoli produttori della zona. Solo attraverso la collaborazione reciproca, infatti, le piccole e le medie aziende possono crescere insieme, mantenendo inalterata la qualità delle produzioni.
Anche la collaborazione con il mercato di Campagna Amica é in crescita, con l’obiettivo di rendere lo spaccio in azienda permanente. Roccia, dunque, punta a crescere ulteriormente, puntando sulla qualità delle produzioni locali, che nel territorio dauno certamente non mancano. Per farsi conoscere, questi prodotti hanno bisogno di maggiore collaborazione tra i produttori (paradossalmente pochissimi pizzerie di Ascoli Satriano usano olio locale) e di dinamiche di filiera nuova, in cui il lavoro dei piccoli produttori locali venga maggiormente valorizzato e riconosciuto. Luigi M. D’Auria