Ai Weiwei in mostra a Firenze.
Si chiama Reframe l’installazione preparata dal cinese Ai Weiwei, fra i più discussi ma anche celebrati artisti contemporanei. Sono stati utilizzati 22 gommoni collocati, come nuove cornici, sulle bifore del secondo piano di Palazzo Strozzi, capolavoro dell’architettura rinascimentale.
Ma qual è il significato dell’iniziativa? Richiamare l’attenzione mondiale sulla irrisolta questione dei migranti.
Reframe non è che una delle 60 opere che compongono la mostra “Ai Weiwei. Libero“: una retrospettiva dedicata ai 30 anni di carriera dell’artista cinese, da molto tempo impegnato nella lotta per i diritti sociali e umanitari, accanito oppositore del regime di Pechino, fino al punto di essere arrestato nel 2011 e detenuto per 81 giorni. La mostra di Firenze evoca quei drammatici giorni con una inquietante ala metallica, mentre il piano nobile di Palazzo Strozzi è abitato dall’enorme serpente fatto con 360 zaini, quelli dei bambini che persero la vita nelle scuole crollate durante il terremoto nel Sichuan del 2008. Proprio la denuncia che Ai Weiwei fece pubblicamente, mostrando che le scuole erano costruite in modo inadeguato e non erano messe in sicurezza, segnò l’inizio dell’interessamento verso la sua persona da parte delle forze dell’ordine. Il culmine di questo interesse si è avuto quando Ai Weiwei, fu fermato e picchiato quasi a morte. In mostra ci sono poi le poetiche installazioni con sedie di legno e ruote che evocano la Cina rurale, ancora poverissima, nonostante il super capitalismo di stato che impera in metropoli come Shanghai. E ancora, fra le installazioni che hanno il coraggio di toccare temi scomodi ecco Objects, che evoca con inquietanti riproduzioni di pezzi anatomici il mercato di organi in Cina. A Firenze, insomma, ci sono tutte le realizzazioni più significative di Ai Weiwei dagli anni Ottanta a oggi.
La mostra occupa, nel suo complesso, vari spazi di Palazzo Strozzi, dal cortile al piano nobile, fino ai sotterranei della Strozzina e alla facciata, e sarà visitabile fino al 22 gennaio 2017.
La nostra redazione sarà presente a Firenze nelle prossime settimana e non si farà scappare l’occasione per visitare la mostra. Malico