Firenze – Sabato 2 e domenica 3 febbraio, presso il Teatro Odeon di Firenze, si é svolto il Primo Congresso nazionale di Volt Italia, dedicato alla selezione dei candidati e all’inizio ufficiale della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni Europee, primo appuntamento elettorale per questo giovane partito progressista e paneuropeo nato nel 2016, che punta a creare il primo gruppo transnazionale (costituito da almeno 25 europarlamentari da almeno 7 nazioni diverse) al Parlamento europeo.
Nel corso della due giorni fiorentina, non sono mancati gli incontri con politici ed esperti provenienti anche da altre formazioni politiche, come Carlo Calenda e Marco Cappato, ma anche il sindacalista della CISL Marco Bentivogli, che hanno dialogato con i tesserati di Volt Italia presenti e con alcuni dei coordinatori di Volt presenti, tra cui Federica Vinci, coordinatore a livello nazionale, e il fondatore del partito Andrea Venzon. Nel corso dei dibattiti, é emersa la volontà di fare di Volt un progetto politico di “lungo respiro” e non una semplice lista elettorale. Il direttivo, infatti, é consapevole del fatto che per Volt non sarà facile raccogliere le firme necessarie per partecipare alla competizione elettorale (ne servono, infatti, tremila per ciascuna regione del nostro Paese), ma é comunque deciso a continuare a dare il massimo per proseguire con le proprie politiche e con i propri incontri sul territorio anche dopo le Europee, qualsiasi sia il risultato.
Nel corso della convention di Firenze, sono stati selezionati i 34 candidati di Volt alle prossime elezioni europee, al termine di un percorso non facile, in cui sono emerse alcune difficoltà nel trovare candidati in grado di rappresentare tutti i territori del nostro Paese (la Provincia di Torino, il Molise e i Colli della Daunia, per esempio, non sono rappresentati da alcun candidato) Tra i più votati dagli iscritti c’é stato Andrea Venzon, che si candiderà nel suo Paese d’origine, mentre a rappresentare il sud ci saranno candidati come Serena Mottola da Napoli e Antonio Argento da Taranto, anche se non sono stati riempiti tutti i posti disponibili. Volt, infatti, ha pagato lo scarso numero di donne presenti e le poche richieste, con alcune candidature rigettate per vizi di forma proprio a ridosso della convention di Firenze.
La strada verso le Europee, dunque, si presenta lunga e difficile per Volt, vista la difficoltà di imporsi all’attenazione nazionale in pochi mesi e di raccogliere le firme necessarie, ma anche particolarmente stimolante, perché consentirà a questo giovane partito e movimento di far conoscere nelle piazze e nei principali media nazionali le proprie idealità europeiste e progressiste, che mirano, nel lungo periodo, alla formazione di veri e propri “Stati Uniti d’Europa”. Luigi M. D’Auria