In archivio la settima edizione del Trofeo Ma.Bo
Torino – La settima edizione del Trofeo Ma.Bo, svoltasi presso i campi del Nord Tennis di Torino, è andata in archivio con la vittoria della francese Alizé Lim, accreditata della terza testa di serie ai nastri di partenza. Il trofeo Ma.Bo si è confermato, in questa settima edizione, un importante torneo di tennis internazionale che nobilita il panorama sportivo della “Capitale Europea dello Sport”. Tuttavia, bisogna anche ricordare che il grande salto di qualità a 25000 dollari di montepremi non é stato accompagnato da un salto di qualità del pubblico, che è rimasto fermo ad un livello da circolo e non da torneo internazionale. Certo, la colpa di tutto ciò si potrebbe anche imputare ai torinesi, dato che spesso si lamentano della carenza di eventi nella loro città ma, spesso, non affollano le tribune quando ci sono gli eventi in questione. Tuttavia, la carenza di pubblico e di spazio all’interno del circolo non consente agli organizzatori di tradurre in risultati la passione che mettono nell’organizzare, quindi sarebbe molto meglio usare l’intelligenza più che il portafoglio, organizzando un 15000 dollari più ospitalità, richiedendo una data strategica per mantenere il livello di gioco raggiunto quest’anno con meno spese. Qualcuno potrebbe obbiettare che il torneo in questione sarebbe meno attrattivo per potenziali investitori, ma é altrettanto vero che un sponsor serio di un evento sportivo deve avere il coraggio di finanziare un torneo nella buona e nella cattiva sorte e deve anche avere il coraggio di scendere di livello, mantenendo invariata la qualità (cosa tra l’altro possibile nel tennis, come ampiamente descritto), senza mollare, per dimostrare a certi sportivi di mentalità medioevale che ciò che conta non è fare bella figura di fronte alle telecamere televisive ma la sostanza dell’evento che si organizza. Per quanto riguarda, invece, il lato puramente agonistico del torneo, onore alla Lim (che ha dimostrato al pubblico torinese di non essere soltanto la fidanzata del top 30 mondiale Jeremy Chardy), brava a vincere due match molto lottati in semifinale e finale, prima di volare subito in Svezia per giocare le quali del WTA di Bastad (dove ha pure passato un turno ed è ancora in corsa). Nel primo, la francese ha battuto il talento americano Bernarda Pera (sentiremo ancora parlare di lei) 7-6 al terzo, mentre nel secondo ha piegato l’esperta bulgara Evtimova, capace di battere in semi la favorita Romina Oprandi. Tra le italiane, molto bene Georgia Brescia (capace di maturare torneo dopo torneo), le sorelle Turati, Claudia Giovine (che sembra in grado di ritrovare il suo miglior tennis) e Alice Matteucci, che prosegue il suo percorso da doppista (speriamo arrivi il salto di qualità anche in singolo) vincendo il tabellone di specialità con la forte svizzera Xenia Knoll. Luigi M. D’Auria