Torino – Neanche la cura di Moreno Longo ha prodotto l’effetto sperato. Il Torino é stato sconfitto 3-1 dalla Sampdoria, rimandando ancora l’appuntamento con la vittoria. Nonostante il punteggio, é stato un Torino apprezzabile per più di un’ora di gioco, ma é bastato un episodio (la magistrale punizione di Gaston Ramirez) per rimettere in gioco la Sampdoria e far crollare le (poche) certezze della squadra granata. Per Longo, dopo l’entusiasmo iniziale della piazza, inizia un periodo di riflessione, che dovrà portarlo a trovare le soluzioni per ridare un’anima a una squadra che sembra smarrita, ma che deve capire che le mancano ancora dieci punti per salvarsi e che ha un derby da giocare, forse l’unica partita che potrebbe cambiare il senso di un’annata partita male (con l’avventura di Coppa finita nelle industrie inglesi di Wolverhampton) e proseguita peggio.
Non é stata una partita dai contenuti tecnici pregevoli, ma il Toro ha provato a interpretarla con energia ed entusiasmo, approfittando del 4-4-2 tattico e difensivo messo in campo da Ranieri, spesso troppo dipendente dalle giocate “a intermittenza” di Ramirez. Dopo un primo tempo chiuso a reti bianchi, al 55’ la prima vera svolta del match: imbucata di Berenguer che taglia alle spalle un Colley poco reattivo e Verdi riesce a beffare Audero con un mezzo liscio che entra “lemme lemme” in porta. Per l’ex Napoli é il primo gol di una stagione fortemente negativa. La Samp fatica a reagire e deve affidarsi alle giocate dei singoli. Al 70’, su una punizione dal limite, Ramirez disegna un arcobaleno su cui Sirigu non puó nulla. Torino tramortito e messo alle corde dai blucerchiati, che cinque minuti dopo trovano il raddoppio su una disattenzione difensiva che propizia un triangolo Ramirez-Quagliarella, concluso dallo stesso uruguaiano. Al 77’ il colpo di grazia per il Toro: Ekdal imbuca per Quagliarella che viene steso da Izzo. Rosso per il difensore granata e, dopo 2 minuti di Var, rigore trasformato dal grande ex dell’incontro.
Un risultato per certi versi beffardo ha condannato il Toro alla quarta sconfitta consecutiva in campionato. Longo, che pure gode del sostegno dei tifosi, sembra condannato a fare da parafulmine per un finale di stagione che si preannuncia difficile. I calciatori, soprattutto alcuni, devono cercare dentro di loro le energie mentali e fisiche per fare meglio: alcuni di loro, che pochi mesi fa erano sicuri di un posto in nazionale, rischiano di perdere il treno per Europeo e Coppa America (pensiamo a Rincon, Verdi e Ansaldi). Anche la proprietà, contestata, dovrà scegliere bene le pedine da cui ripartire, muovendosi con intelligenza sul mercato (e non lesinando investimenti mirati) e puntando su giovani di qualità. Luigi M. D’Auria