Torino – Giovedì 17 gennaio si é svolto il primo Meet-Up del 2019 del gruppo torinese di Volt, a pochi giorni dall’Assemblea Nazionale di Firenze, prima assemblea nazionale di Volt Italia (nato come partito lo scorso luglio a Bologna). Il partito fondato da Andrea Venzon nel 2016, infatti, si presenterà alle Elezioni Europee con l’obiettivo di eleggere almeno 25 europarlamentari provenienti da 7 Paesi diversi, creando così il primo gruppo interamente transnazionale al Parlamento Europeo. Le elezioni Europee si svolgeranno il prossimo 26 maggio: una data molto vicina, a cui ogni Paese si presenta con molte incognite, legate anche alle politiche nazionali di ogni singolo Paese, ma anche a grandi incognite a livello europeo.
Al Meet-Up era presente il city lead di Volt Torino, Riccardo Pinto, che ha spiegato ai presenti i capisaldi di Volt come partito nazionale e come movimento a livello europeo, a partire dalla Dichiarazione di Amsterdam, siglata il 27 ottobre tra delegati di ogni Paese dell’Ue, che costituisce la base del progetto politico e del programma delle prossime elezioni Europee di Volt. Il Meet Up, inoltre, ha visto anche un dibattito fra i partecipanti, molti influenzati dalla presenza televisiva di Andrea Venzon, fondatore di Volt e, ad oggi, unico esponente di Volt che ha fatto conoscere il movimento sui network nazionali.
A livello nazionale, una delle grandi sfide di Volt sarà la raccolta delle firme per la presentazione di una lista alle prossime elezioni Europee. In Italia, servono almeno centocinquantamila firme (almeno trentamila per ognuna delle cinque circoscrizioni elettorali del nostro Paese) e tremila per ogni Regione. Si tratta di una soglia molto alta, soprattutto per un partito molto giovane e con una diffusione sul territorio ancora limitata, soprattutto in alcune zone del Paese. Il “progetto Volt”, tuttavia, ha un respiro più ampio delle prossime elezioni e non si fermerà alle Europee di maggio o ai prossimi appuntamenti amministrativi.
Tra i mesi di dicembre e di gennaio, inoltre, é stato attivato il comitato di selezione dei candidati di Volt alle prossime Europee. Più che sullo strumento delle primarie, Volt ha deciso di puntare su una selezione basata sulle competenze dei candidati, che dovranno presentare il loro CV e una lettera d’intenti, unita alle firme di altri membri di Volt. Un metodo di selezione che vuole unire la dimensione “locale”di Volt con quella più internazionale ed “Europea”. Il congresso di Firenze, di fatto, segnerà l’inizio della campagna elettorale di Volt che, con la necessità di raccogliere le firme necessarie, dovrà necessariamente implicare una grande mobilitazione fin dai prossimi giorni. Luigi M. D’Auria