Il Piemonte vitivinicolo è presente alla 53° edizione del Vinitaly, dal 7 al 10 aprile a Verona, la più importante fiera internazionale del settore, con la partecipazione di oltre 600 espositori piemontesi che occupano l’intero Padiglione 10 della fiera. Sono in gran parte piccole e medie aziende, alle quali si aggiungono una ventina di Cantine cooperative, Consorzi di tutela, Associazioni di produttori, organizzazioni economiche e professionali dei produttori, e numerosi enti e istituzioni a rappresentare il territorio regionale.
Una partecipazione, quella piemontese, forte e unitaria che si rinnova fin dalle prime edizioni dando continuità al rapporto di collaborazione tra le istituzioni piemontesi e le rappresentanze dei produttori. Al Vinitaly il progetto si esplicita nella collaborazione tra Regione Piemonte, Piemonte Land of Perfection e Unioncamere Piemonte, per organizzare la presenza di circa 200 produttori in un’area espositiva collettiva, dove si promuove l’immagine coordinata del sistema Piemonte.
“Il Piemonte del vino si presenta unito al più importante appuntamento internazionale di settore” commenta Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte Land of Perfection “Il comparto vitivinicolo è una considerevole realtà economica per la nostra Regione e per l’intero Paese a cui i produttori stanno dando un grande impulso a livello qualitativo e identitario. Piemonte Land e dei Consorzi di Tutela suoi soci intendono continuare supportarli nella promozione delle denominazioni sui principali mercati esteri e farsi veicolo di quei valori inconfondibili che hanno reso il vino piemontese unico in tutto il mondo. L’azione di Piemonte Land si rivolge anche al mercato locale: attraverso azioni specifiche di formazione e divulgazione sulle eccellenze enoiche piemontesi intende favorire le politiche promozionali comuni per incentivare un consumo consapevole del vino a livello regionale e nazionale”.
“Le Camere di commercio del Piemonte sono da sempre attente alla promozione e valorizzazione dei prodotti tipici e, in particolare, di quelli vitivinicoli: le produzioni a denominazione d’origine della nostra regione sono eccellenze che ci vengono riconosciute in tutto il mondo, perché testimoniano la qualità e la passione del lavoro dei tanti produttori locali – ha commentato il Vicepresidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. È quindi con orgoglio che, anche quest’anno, portiamo queste realtà al Vinitaly di Verona, coordinando all’interno della collettiva regionale circa 200 imprese, a cui si aggiungono nel resto della fiera le singole presenze di altre aziende per un totale di circa 600 espositori, che possono contare tutto l’anno e in tutte le fasi della loro attività produttiva sul sostegno del sistema camerale piemontese”.
Come negli anni precedenti l’immagine utilizzata per l’allestimento dell’area regionale, nasce dall’opera artistica di Alice Ronchi, scelta attraverso il concorso di giovani artisti indetto da Artissima e promosso da Regione Piemonte: un’immagine grafica semplificata ed essenziale, in versione pop e colorata, dell’acino d’uva, come simbolo dell’elemento primario da cui ha inizio tutta la raffinata elaborazione del vino.
Lo spazio collettivo regionale comprende un’area accoglienza e di degustazione dove sono protagonisti i grandi vini del Piemonte: 17 DOCG e 42 DOC che coprono circa l’80% della produzione totale. Vini eccellenti che vengono apprezzati in tutto il mondo e che sono diventati simboli e ambasciatori delle qualità del Piemonte e del Made in Italy. Nel programma delle degustazioni si svolgono inoltre quelle del vermouth e delle grappe piemontesi, grazie alla collaborazione con l’Istituto del Vermouth di Torino e del Consorzio Tutela Grappa Piemonte e Grappa di Barolo.
L’area collettiva del Piemonte ha anche uno spazio incontri dove si sta svolgendo un fitto programma di eventi che rappresentano le novità, le iniziative e i progetti della vitivinicoltura piemontese. Ieri, Domenica 7 aprile alle ore 14 si è svolta l’inaugurazione ufficiale dello stand.
Nella Cittadella della Gastronomia, il Piemonte partecipa con il “Ristorante Piemonte” curato da grandi chef piemontesi stellati: Massimo Camia, chef stellato del Ristorante Massimo Camia di La Morra (CN) e Igor Macchia – Giovanni Grasso, chef stellati del Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese (TO). Ai visitatori del Vinitaly propongono i piatti della migliore tradizione regionale in abbinamento ai grandi (tanti) vini del Piemonte.
Infine, il prestigioso Premio “Angelo Betti” conferito ogni anno ai benemeriti della vitivinicoltura segnalati dalle Regioni, è stato assegnato per il Piemonte a Vincenzo Gerbi, professore ordinario di Scienza e Tecnologia degli Alimenti alla facoltà di Agraria dell’Università di Torino, che da anni svolge attività di ricerca e insegnamento in viticoltura ed enologia.
Per il presidente della Regione Piemonte anche quest’anno con Vinitaly la Regione Piemonte celebra il vino piemontese, che tanto sta dando ai territori piemontesi per immagine, forza economica, promozione del Piemonte nel mondo. Questo è l’anno del dolcetto, un vitigno importante in grado di raggiungere traguardi prestigiosi. Il peso che le nostre denominazioni d’origine e i nostri vitigni hanno nell’esportazione regionale e italiana è il segno dell’eccellenza che questo settore ha raggiunto con il passare degli anni. Barolo, Barbaresco, Barbera, sono nomi che nei paesi scandinavi come negli Stati Uniti sono sinonimi di grande qualità, di Piemonte e ovviamente di Italia. In questi anni i territori Unesco, nobilitati dai nostri vigneti e dalla cultura ad essi legati, hanno concorso al boom del turismo, anche straniero.
Il vino piemontese ha avuto la capacità di imporsi sul mercato internazionale per la sua qualità e unicità. Il ricco patrimonio di vitigni autoctoni e locali rappresentano un potenziale di differenziazione produttiva, di valorizzazione dei territori regionali e di originalità dell’offerta enologica piemontese sul mercato mondiale. Il valore dell’export nel 2018 è stato di circa 1 miliardo di euro, il 18% dell’export di vini nazionali, a conferma che il vitivinicolo è il settore più forte del sistema agroalimentare piemontese, grazie al grande lavoro dei viticoltori, dei Consorzi di tutela e delle associazioni di produttori. Malico