Torino – Con Juventus-Parma e Fiorentina-Napoli di sabato 24 agosto, la Serie A 2019-20 partirà ufficialmente, anche se non mancheranno i dubbi e le perplessità, dato che, a differenza della Premier League inglese, la Lega ha deciso di far partire il campionato con il calciomercato ancora aperto e le squadre (soprattutto alcune) ancora piene di interrogativi. Rispetto allo scorso anno il nostro campionato é cambiato molto ma, ci sentiamo di dire, é cambiato in meglio, con un livello tecnico che si sta alzando, facendo vedere agli appassionati la luce dopo diverse stagioni meno esaltanti.
La favorita per il titolo resta, in ogni caso, la Juventus. Dopo otto scudetti consecutivi, la dimensione della Vecchia Signora é, ormai, quella di un top club europeo, in grado di dare l’assalto alla Champions League, e gli acquisti di De Ligt, Rabiot e Ramsey ( grandi colpi a parametro zero) lo confermano. Gli unici dubbi riguardano la necessità di sfoltire una rosa troppo lunga, soprattutto in attacco (dove uno tra Higuain, Mandzukic e Dybala sarà di troppo, soprattutto se dovesse arrivare qualche altro rinforzo offensivo), e la necessità della squadra di adattarsi al gioco di Maurizio Sarri, chiamato alla difficile impresa di vincere con il bel gioco sia in Italia che in Europa, impresa riuscita solo a grandissimi come Sacchi e Guardiola e, almeno nella storia recente, a nessuno sulla panchina della Juve. Tra le inseguitrici della Juventus, spazio a Napoli e Inter, con i Partenopei che puntano su un organico quasi invariato ma arricchito dagli arrivi di Manolas e Lozano, oltre che su un modulo, il 4-2-3-1, che rappresenta un’evoluzione del classico “albero di Natale” ancelottiano, con l’obiettivo di migliorare il campionato dello scorso anno, cercando maggiore incisività begli scontri diretti con le rivali, in particolare con la Juve. L’Inter, la cui tifoseria vive un momento di passione ed euforia dopo l’arrivo di Conte e di nuovi acquisti importanti (Lukaku, Barella e Sensi), deve ancora completare l’attacco e cedere Icardi in vista di una stagione che la società considera fondamentale per iniziare ad impensierire la Juve e ritrovare uno status europeo di un certo peso. Le lotte per il quarto posto e per l’accesso all’Europa League saranno intrecciate: mai come quest’anno, infatti, la “classe media” del nostro calcio sembra essersi rinforzata, tornando ad ambire a lottare con squadre come Roma e Milan, che non hanno rinforzato l’organico: entrambe le società si sono affidate a due allenatori molto abili dal punto di vista tattico (Fonseca e Giampaolo) e su un organico giovane, che dovrà migliorare nel corso della stagione. In casa Milan, anche la dirigenza (Maldini e Boban in primis) sarà sotto osservazione e chiamata a dimostrare di aver puntato su giocatori poco conosciuti ma pronti ad “esplodere”. Da non sottovalutare, e in piena corsa per l’Europa, ci saranno Lazio, Atalanta e Torino, che presentano organici quasi del tutto confermati e di buon livello, mentre le possibili sorprese saranno la nuova Fiorentina americana di Commisso (che punta su un misto di giovani e giocatori da ritrovare) e il Cagliari, che festeggerà il centenario con un centrocampo di lusso, formato da Nandez, Rog e Nainnggolan. Infine, tra le squadre che lotteranno per non retrocedere, attenzione al Brescia (che ha appena ingaggiato Mario Balotelli) e al Genoa di Lasse Schone (ex centrocampista dell’Ajax). La crescita del nostro campionato, a nostro avviso, passa anche dalle prestazioni dei giocatori di grido delle squadre più piccole, che, con le loro giocate potrebbero infastidire le difese delle grandi. Ci aspetta, dunque, una Serie A con protagonisti immutati (in particolare la Juve) ma con comprimari che hanno tutte le carte in regola per offrire uno spettacolo più bello di quello delle scorse stagioni. Donato D’Auria |