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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Una splendida cronometro inaugura il Giro d'Italia numero 98

09 maggio 2015

Una splendida cronometro inaugura il Giro d’Italia numero 98

Sanremo (Imperia) – Mentre la maggior parte dei giornalisti prende d’assalto l’improvvisata sala stampa dell’albergo dove alloggia la Tinkov di Alberto Contador, io e il mio amico Manolo, giornalista presso una famosa agenzia di stampa associata spagnola, ci aggiriamo per il centro storico della città  di Italo Calvino alla ricerca di un ristorante di pesce che soddisfi i nostri palati alquanto esigenti. Non siamo qui per cercare di fuggire dal lavoro, ma perchè le dichiarazioni di un grande corridore dopo la prima tappa sono sempre discretamente scontate, sia perchè nessuno vuole rivelare le proprie tattiche, sia perché é difficile che dopo una sola tappa, peraltro una cronometro a squadre di 17 chilometri tutta piatta da San Lorenzo al Mare a Sanremo, ci siano differenze significative in classifica tra i favoriti. Così è stato oggi: alle spalle della vincitrice Orica-Green Edge sono giunte praticamente in fila la Tinkov di Contador, la Astana di Fabio Aru, la Sky di Richie Porte (delusissima è praticamente in silenzio stampa dopo una sconfitta che non rientrava nei loro ambiziosissimi piani) e la Eticxi di Rigoberto Uran. Non resta dunque che parlare di un Giro che quest’anno ha deciso di non privilegiare i velocisti già dall’inizio, posizionando solo quattro tappe per velocisti puri lungo la strada e, invece, tante tappe piene di salite “mangia e bevi” che sono manna dal cielo per coloro che cercano di vincere con colpi di classe o negli ultimi chilometri o su salite di media lunghezza e durezza. Un esempio sono le stesse prime tappe di questa novantottesima edizione della Corsa Rosa, che della riviera Ligure vedranno poco o niente, mentre ci sarà ampio spazio per l’entroterra, con salite anche di seconda categoria. Poi, alla quinta e all’ottava tappa, arriveranno i primi arrivi in salita all’Abetone e a Campitello Matese, con l’intermezzo della durissima tappa di San Giorgio del Sannio; ma il vero “tappone” delle prime due settimane sarà la cronometro Treviso-Valdobbiadene, che sfavorisce le speranze Aru e Pozzovivo. Poi la settimana alpina che deciderà tutto con gli arrivi in salita di Sestriere, Cervinia, Madonna di Campiglio e Aprica prima della passerella finale di Milano.

Di fronte ad una bella frittura, io e Manolo focalizziamo la nostra attenzione sul borsino dei favoriti di questo Giro d’Italia. Dato per scontato che Aru, Contador, Uran e Porte valgono le cosiddette “cinque stelle”, è più interessante capire chi potrebbe fare il colpo ad effetto. In cima alla classifica i gregari dei big: se liberi da obblighi per ritiro o scarsi risultati del capitano gente come Kreuziger, Henao, Landa Meana, Kangert o Nieve può fare davvero bene. In seconda battuta, mettiamo Pozzovivo, Niemec e Betancur, cronometro permettendo, possono entrare nei cinque, così come Van Den Broek e il poker d’assi della Movistar, peraltro parso in forma durante la tappa odierna (parliamo di Inxausti, Amador, Anton e Izaguirre). Da ultimi posizioniamo i cacciatori di tappe, tra i quali ci sono fenomeni come Gilbert e Boonen, vi sono atleti interessanti come Rubiano Chaves ( giovane della Orica che vedo in maglia rosa all’Abetone) e Atapuma. Insomma, anche questo Giro sarà tutto da gustare per gli appassionati di ciclismo. Luigi M. D’Auria